Oggi su Virgilio c'è una bella recensione de "Lo starnuto".
Un passaggio, su tutti:
"Quando si parla di infanzia si pensa sempre ad un periodo spensierato, fatto di giochi e poco più. Con questa storia lo scrittore vuole dirci che mai come quando siamo bambini riusciamo a vedere la realtà delle cose, lasciando l’ipocrisia e la falsità al mondo dei grandi. Fa venire nostalgia di quel periodo in cui si crede di poter davvero cambiare il mondo, fa riflettere su come crescendo, nel passaggio fra l’infanzia e la maturità, si comprende che cambiare le cose è difficile, ma prendendo consapevolezza delle proprie potenzialità, cambiare le cose diventa possibile. Quello che ad una lettura superficiale può sembrare solo un libro di narrativa per bambini, lascia invece riflettere un po’ sul nostro mondo e fa venire voglia di combattere per qualche ideale".
Vi segnalo poi una cosa curiosa: anche su Virgilio, com'era già accaduto su altri giornali e siti web, il nome del protagonista (Enrico Waller) viene inesorabilmente storpiato dai correttori automatici, che (nonostante i giornalisti lo scrivano correttamente) impongono alternative piuttosto creative. In questo caso è diventato Wallace, ma in altre occasioni era diventato Weller, Woller e anche Wainer. A me, questa cosa, diverte molto :-))
Un passaggio, su tutti:
"Quando si parla di infanzia si pensa sempre ad un periodo spensierato, fatto di giochi e poco più. Con questa storia lo scrittore vuole dirci che mai come quando siamo bambini riusciamo a vedere la realtà delle cose, lasciando l’ipocrisia e la falsità al mondo dei grandi. Fa venire nostalgia di quel periodo in cui si crede di poter davvero cambiare il mondo, fa riflettere su come crescendo, nel passaggio fra l’infanzia e la maturità, si comprende che cambiare le cose è difficile, ma prendendo consapevolezza delle proprie potenzialità, cambiare le cose diventa possibile. Quello che ad una lettura superficiale può sembrare solo un libro di narrativa per bambini, lascia invece riflettere un po’ sul nostro mondo e fa venire voglia di combattere per qualche ideale".
Vi segnalo poi una cosa curiosa: anche su Virgilio, com'era già accaduto su altri giornali e siti web, il nome del protagonista (Enrico Waller) viene inesorabilmente storpiato dai correttori automatici, che (nonostante i giornalisti lo scrivano correttamente) impongono alternative piuttosto creative. In questo caso è diventato Wallace, ma in altre occasioni era diventato Weller, Woller e anche Wainer. A me, questa cosa, diverte molto :-))
1 commento:
scommetterei solo sulla mia distrazione che ha trasformato un innocente bambino nel protagonista cattivo cattivo di "pulp fiction" http://it.wikipedia.org/wiki/Marsellus_Wallace ... e finisco sempre a parlare di cinema :D
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