L'antesignano degli indignados italiani? E' proprio Enrico Waller, il protagonista del romanzo "Lo starnuto". Waller starnutisce quando si trova di fronte ad un'ingiustizia, grande o piccola che sia. Perché è proprio nelle piccole e piccolissime ingiustizie quotidiane che una società prende la piega sbagliata. Proprio quelle che agli occhi di un bimbo non sfuggono e, in questo caso, lo indignano, anche se inconsapevolmente.
Uno starnuto in grado di spazzare via un'intera classe politica guidata da istinti borsaioli. Via gli industriali ladri di vocazione. Via la televisione-spazzatura, baraccone ormai buono solo per pataccari ed impostori da due soldi. E via i piccoli imbrogli quotidiani, le piccole dosi di disonestà, pillole di bugie, accrocchi di menzogne, sequenze di pinocchierìe che avvolgono le nostre giornate in un sudario appiccicoso di piccole e grandi falsità per ogni gusto.
Uno starnuto in grado di spazzare via un'intera classe politica guidata da istinti borsaioli. Via gli industriali ladri di vocazione. Via la televisione-spazzatura, baraccone ormai buono solo per pataccari ed impostori da due soldi. E via i piccoli imbrogli quotidiani, le piccole dosi di disonestà, pillole di bugie, accrocchi di menzogne, sequenze di pinocchierìe che avvolgono le nostre giornate in un sudario appiccicoso di piccole e grandi falsità per ogni gusto.
Sarà un bimbo, insomma - con tutto il suo carico di trasparenza - a restituire al mondo la bellezza della verità, proprio grazie all'intolleranza particolarissima che provoca lo starnuto-giustiziere di fronte agli imbrogli, di qualunque natura ed entità.
Proprio come nelle favole, quando l'innocenza del bimbo svela che "il re è nudo"
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