sabato 31 marzo 2012

Gli starnuti "civili" alla scuola Madonna Pellegrina di Modena

Per me, abituato da vent'anni a intervistare le persone, è stato IMPRESSIONANTE trovarmi dall'altra parte: i ragazzi della scuola elementare Madonna Pellegrina di Modena, che ho incontrato lo scorso 15 marzo per parlare del romanzo, mi hanno fatto non meno di cinquanta domande. E credo di fare una stima per difetto. E' stata la prima volta in cui ho compreso davvero il significato dell'espressione "domande a raffica", perché per circa un'ora e mezzo non hanno abbassato il ritmo, domandando, domandando, domandando, domandando, domandando: non potevo aspettarmi niente di più bello e mi sono sentito un privilegiato.
Un privilegiato, si, perché rispondere alle curiosità di chi si sta aprendo al mondo è un esercizio di grande responsabilità, attraverso cui si può cercare di contribuire con parole che (questo è l'auspicio) possano avere una qualche valenza di bussola per i giorni a venire. E provare a farlo attraverso il personaggio stralunato e ironico del proprio romanzo è ancora più bello, perchè consente di trattare con leggerezza - ma non per questo con meno incisività- temi rilevanti come quelli della convivenza civile, del rispetto delle regole, della legalità.
L'incontro, che rientrava nell'ambito del "progetto legalità" della scuola, è corso fluido sui binari delle domande anche personalissime: qual è la cosa che ti fa arrabbiare di più; cos'è che proprio non sopporti; quali sono le ingiustizie peggiori. Ma anche - moltissime - legate al mestiere di scrittore (mi perdonino i veri scrittori se in questa occasione mi fregio di questo titolo, ma è solo per capirci).
La parte migliore, senza dubbio, è stata quella in cui i ragazzi hanno letto ad alta voce il motivo che scatenerebbe il loro starnuto, quell'evento o quella cosa che vivono come ingiustizia suprema contro cui sarebbe giusto lottare. Per alcuni è stata un'occasione ghiottissima da non farsi sfuggire, indicando  le prepotenze dei fratelli maggiori come massimo torto subìto  ( ma come dar loro torto? Chi ha fratelli maggiori sa di cosa parliamo...). Poi, sono emerse quelle più profonde, quelle note: la violenza, le bugie, i soprusi, la devastazione dell'ambiente, per citare quelli più gettonati.
Che soddisfazione, per tutti, pensare per un attimo che uno starnuto le possa spazzare via :-).

Qui di seguito l'intervento della direttrice della scuola, Maria Piacentini, relativo alla giornata di incontro con i ragazzi.


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